Prima impressione
Lo scarpone è ovviamente molto leggero e la sua costruzione inizialmente sembra quasi uno scarpone da sci alpinismo. Tuttavia, la scarpetta interna di alta qualità e non proprio ultraleggera, ad esempio, dimostra che lo Skorpius è decisamente rivolto ai normali scialpinisti. Un'altra caratteristica interessante è il meccanismo di bloccaggio che fissa l'albero in modalità discesa. In questo caso, la leva è chiusa lateralmente e rimane quindi molto stabile nonostante la sua semplice costruzione. Il movimento dell'asta è quindi praticamente impossibile in modalità discesa. La regolazione della fibbia anteriore tramite lo spostamento del cavo nel guscio richiede un po' di tempo per abituarsi: non è certo una cosa da fare in cima alla montagna. È quindi consigliabile un'attenta regolazione dello scarpone a casa.
Vale la pena ricordare che lo Skorpius si adatta di default agli attacchi Trab TR e fa quindi parte del ristretto gruppo di scarponi da sci alpinismo che possono essere utilizzati con qualsiasi attacco da turismo. Inoltre, il gambo rinforzato in carbonio dello Skorpius è realizzato interamente in plastica biodegradabile. Per quanto ne so, questo non è il caso di nessun altro scarpone da sci.
Test e condizioni di prova
Sono alto ben 180 cm e peso circa 75 kg. Scio molto, soprattutto con gli sci d'alpinismo. Mi interessa soprattutto lo sci alpino, quindi viaggio quasi sempre con sci larghi e scarponi relativamente stabili. Di solito uso gli Scott S1 Carbon o gli Scarpa Maestrale RS, ma ho anche uno Scarpa F1 nel mio guardaroba, soprattutto per i lunghi tour primaverili. Ho testato lo Skorpius principalmente su un Downskis CountDown 104 L con Dynafit Radical 2.0. Ho testato lo scarpone da Natale e da allora ho completato quasi tutte le mie escursioni con gli sci. All'inizio si trattava per lo più di neve fresca, che poi purtroppo si è trasformata sempre più in neve dura. Recentemente, però, è tornata la neve fresca e ho potuto testare lo scarpone in vera neve fresca.