Al BlogMeteo è stato chiesto di spiegare perché l'inverno è "rotto". Potremmo andare avanti per un po' su cosa significhi esattamente "rotto": rotto rispetto alle medie climatologiche o solo nella mia percezione soggettiva? Rotto in generale o solo sulla mia montagna locale? E comunque, meteorologicamente parlando, è inverno solo da 3 giorni, quindi come si fa a sapere se qualcosa è rotto? Ma noi non siamo così...
A causa del bilancio radiativo molto negativo, in inverno si forma una bassa quota sopra il rispettivo polo invernale - il vortice polare di cui si è già parlato molto qui. Sull'Artico, il vortice polare ha spesso una struttura a dipolo con due centri, a causa della distribuzione non uniforme di terra e acqua. In Antartide è più rotondo e più longevo, poiché il polo è circondato dall'acqua e non ci sono masse terrestri a ostacolare i venti occidentali. Un vortice polare "sano" è il più rotondo possibile ed è orbitato da un getto che corre zonalmente e presenta solo poche onde debolmente pronunciate. Alle nostre latitudini, questo significa tipicamente tempo atlantico con una corrente umida e non troppo fredda da ovest o da nord-ovest e una rapida successione di piccoli minimi marginali.
Un vortice polare "disturbato" crea molte onde pronunciate, non è particolarmente rotondo e sembra una macchia di colore di un fumetto. La deriva verso ovest è spesso bloccata e i modelli meteorologici possono persistere a lungo. A seconda del punto in cui ci si trova nell'onda, fa molto freddo o molto caldo per molto tempo, oppure si nuota negli spruzzi sul bordo dell'onda, per così dire, e ci si ritrova con una tempesta dopo l'altra.
Da qualche tempo a questa parte, un'alta sull'Europa orientale è stata decisiva per noi, spingendo la zona frontale del getto molto a nord e consentendo alle minime di passare solo a sud delle Alpi nella regione mediterranea.
Con l'attenuarsi dei contrasti di pressione tra il polo e il resto del mondo, con un Artico sempre più caldo in inverno, anche il vortice polare teoricamente si indebolisce. Questo alimenta la speculazione che un clima più caldo potrebbe portare a modelli meteorologici invernali più frequenti (in entrambe le direzioni) a causa di una circolazione "disturbata". L'accento è posto su "speculazioni". Dichiarazioni definitive sugli sviluppi climatici a lungo termine non possono essere fatte sulla base di uno o due inverni, né sulla base di 10 inverni in termini di statistiche significative.