Ogni anno ci auguriamo di ricevere annunci affidabili sul fatto che l'inverno sarà fantastico, preferibilmente con previsioni ottimali per il lungo fine settimana in cui la settimana bianca è già prenotata. Ogni anno non è così. Il BlogMeteo di questa settimana affronta la seguente domanda del lettore di PG Benny_Supernova:
Se si combina questo (l'argomento del vortice polare della scorsa settimana) con una probabilità del 65% di un imminente "El Nino" nell'inverno dell'emisfero settentrionale, vedi qui, cosa si ottiene quando si mette tutto insieme? Un altro "inverno martello" nelle Alpi settentrionali (ad esempio a Innsbruck, dove vive il mio migliore amico sciatore)?
Un 65% di probabilità di un El Nino debole non è una probabilità molto spettacolare. A parte questo, l'ENSO (El Niño Southern Oscillation) è molto più determinante per il Nord e il Sud America che per l'Europa. La stagione 2009/10 è stata un inverno da El Niño e insolitamente freddo in Europa. Anche la stagione 2006/07, estremamente calda e secca, è stata un anno di El Niño. (Ecco cos'è El Niño.)
Naturalmente, non è così semplice. Questo studio del 1994, basato su dati osservativi, trova vaghi legami tra il tempo prevalentemente ciclonico in Europa durante le fasi calde del SE (El Niño) e il tempo anticiclonico durante le fasi fredde (La Niña), ma sottolinea che questi legami non sono lineari e possono essere trovati solo con l'aiuto di probabilità condizionali e gergo statistico. Anche questo studio del 2002 trova correlazioni significative in termini statistici, ma non si tratta di "nella prima settimana di gennaio nevica tre metri a Innsbruck", bensì di "nel Mediterraneo occidentale può piovere un po' di più in autunno". Esistono numerosi altri studi che analizzano i dati climatici alla ricerca di modelli di connessione tra le temperature del mare nel Pacifico e il tempo a Innsbruck (ad esempio qui). La maggior parte concorda sull'esistenza di un legame, tranne quando non c'è. I grafici seguenti mostrano correlazioni lineari (!) tra ENSO e temperatura e precipitazioni. La parte inferiore mostra la correlazione in percentuale. In Europa è pari allo 0 per cento, ovvero nessuna correlazione lineare.
Studi basati su modelli come questo ipotizzano anch'essi una certa correlazione, ma giungono alla conclusione che essa è difficile da trovare e ancor più da capire, poiché i segnali identificabili di queste cosiddette teleconnessioni sono spesso più piccoli del rumore generale. È un po' come cercare di calcolare esattamente quando il vostro migliore amico sciatore comprerà nuovi sci basandosi sul Dow Jones. È in qualche modo ipotizzabile che l'economia locale vada bene quando l'economia americana va bene, e che sia più probabile che faccia un acquisto quando la situazione economica del Paese è generalmente buona, ammesso che ci sia anche la neve. Ma può anche darsi che riceva dei soldi dalla nonna per Natale e che il vecchio sci abbia semplicemente fatto troppe bevute. In questo caso, si tratterebbe di dimostrare che l'ammontare dei soldi della nonna per Natale è correlato alle condizioni del Down Jones, e se sì, in che modo, e se il vostro amico compra uno sci più costoso perché ha più soldi o perché lo sci è fatto meglio e in generale...
Un'altra questione è la relazione tra l'ENSO e la stratosfera, o in generale l'interazione tra la troposfera (dove si svolge il nostro tempo) e la stratosfera (sopra di essa). Esistono studi basati su modelli che giungono alla conclusione che le onde planetarie quasi stazionarie nella troposfera si propagano verticalmente nella stratosfera durante le fasi di El Niño, dove può verificarsi un cosiddetto riscaldamento improvviso della stratosfera, che a sua volta indebolisce il vortice polare, che a sua volta è talvolta decisivo per il nostro tempo.
Conclusione: Dal riepilogo non emerge assolutamente nulla riguardo a un potenziale inverno martello a Innsbruck e le previsioni a lungo termine dovrebbero essere trattate con cautela. Per chi volesse comunque approfondire l'argomento, BlogMeteo consiglia l'indice NAO (North Atlantic Oscillation) o AO (Arctic Oscillation) al posto dell'ENSO, in quanto le correlazioni sono più chiare.E il tempo?
Come molti avranno notato, il passaggio a un flusso occidentale di cui abbiamo parlato la scorsa settimana è avvenuto e il noioso tempo monotono si è trasformato in un clima atlantico mite e umido, che sembra invernale, almeno alle quote più alte. Verso il fine settimana, il flusso si sposterà un po' e diventerà simile al foehn prima che un fronte freddo, non troppo produttivo in termini di neve, passi domenica. Sarà sicuramente emozionante nelle Isole Britanniche, che in questi giorni sono state battute dal potentissimo sistema di bassa pressione Alexandra. http://www.weather.com/storms/winter/news/greenland-bomb-cyclone-iceland-uk-alexandra
Dalla prospettiva odierna, le cose potrebbero tornare ad essere interessanti sulle Alpi a metà della prossima settimana, ma come sappiamo, molto può ancora accadere prima di allora.
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