Il seguente appello di Hannes ad abbattere gli impianti di risalita non si riferisce solo agli impianti di risalita veri e propri, ma soprattutto agli "impianti di risalita nella testa delle persone". In altre parole, chiede un maggiore radicalismo, che spesso trova carente nella rubrica Neve di domani, tra le altre. Nella pagina successiva, Lisa, l'autrice più frequente della rubrica, risponde alle sue critiche e si chiede: "Che senso avrebbe abbattere gli ascensori? E sarebbe addirittura radicale?"
Abbattere gli ascensori!
Abbattere la capanna, canta disperatamente Mickie Krause, perché nessuno lo ascolta. Non c'è vita giusta in quella sbagliata, come si diceva nel secolo scorso. Cosa c'è in messaggi così chiari che non vogliamo capire? Applicato con coerenza, l'appassionato di sport invernali consapevole dell'ambiente ha tre opzioni:
Rimanere in agonia, continuare a guidare per 200 km fino alle Alpi ogni fine settimana, consumare la natura, con tutto ciò che è necessario per farlo.
Riconoscere la contraddizione tra la conservazione della natura e gli sport invernali e abbandonare l'hobby.
Sostenere un cambiamento radicale.
Nessuna opzione è la politica dei piccoli passi, perché serve solo a consolidare lo status quo. Potete tranquillizzare la vostra coscienza spaventando le pernici con bastoncini da sci in bambù anziché in alluminio. Si è altrettanto parte di un'industria del tempo libero surriscaldata se si indossano abiti in fibre naturali anziché in poliestere. La politica dei piccoli passi è come fare uno sciopero della fame ma non mangiare cioccolato per il momento. Come chiedere la parità di genere, ma solo nel fine settimana.